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Spirito di orazione e devozione

Una Fraternità con il cuore rivolto al Signore

per annunciare al mondo, con la vita e la parola,

che Lui solo è l’Onnipotente.

 

I documenti dell’Ordine, ormai da tempo, insistono nel presentare la dimensione contemplativa come la priorità delle Priorità della nostra vita e missione, come «l’asse centrale della nostra forma di vita»[1]. I Frati Minori, chiamati a vivere  nella Chiesa il Vangelo secondo la forma osservata e proposta da Francesco d’Assisi, devono essere come lui uomini di orazione, o meglio, uomini che si sono fatti preghiera, che hanno la grazia di conoscere, vivere e godere l’incontro con il Signore.

 

Da Francesco, Chiara e i grandi mistici della tradizione francescana abbiamo ereditato, insieme al gusto della fraternità e alla gioia della minorità, il desiderio di Dio, la passione per cercarlo, conoscerlo, amarlo e servirlo. Avere «la mente e il cuore rivolti al Signore Dio» (Rnb 22, 19), non spegnere «lo spirito della santa orazione e devozione» (Rb 5,2) è il primo e principale compito di ogni Frate Minore, la scelta che dà fondamento e illumina le altre scelte che deve fare nella sua vita.

 

La nostra identità di Frati Minori, come è descritta nella Regola e nelle Costituzioni, esige da noi che nella nostra vita diamo la priorità allo spirito di orazione e devozione, in modo che ogni Frate si converta in maestro dello spirito e le nostre Fraternità siano scuole di spiritualità, ambienti privilegiati di orazione, contemplazione, meditazione, “cenacoli” di ricerca e incontro con il Signore, così come di celebrazione gioiosa di quanto Egli fece e fa per noi.

 

Riscoperta della centralità della celebrazione e adorazione dell’Eucaristia

 

La celebrazione e l’adorazione dell’Eucaristia occupano un posto primario e principale nella vita di Francesco d’Assisi e primario e principale deve essere anche il posto che occupa nella spiritualità francescana. «Ecco, ogni giorno egli si umilia, come quando dalla sede regale discese nel grembo della Vergine; ogni giorno egli stesso viene a noi in apparenza umile; ogni giorno discende dal seno del Padre sull’altare nelle mani del sacerdote» (Am 1,16-18). Nell’Eucaristia il Signore si mostra a noi. Nell’Eucaristia, mentre vediamo con gli occhi corporali il pane e il vino che sono stati consacrati, vediamo con gli occhi dello spirito e crediamo fermamente che sono il santissimo corpo e il santissimo sangue del nostro Signore Gesù Cristo. La spiritualità francescana è una spiritualità eucaristica. E sono molti i Frati e le Fraternità che si sforzano di vivere questa spiritualità, così come lo chiedono, con ammirabile coerenza col carisma di Frate Francesco, le Costituzioni generali dell’Ordine: «i Frati prestino “tutta la riverenza ed ogni onore” al sacramento del Santissimo Corpo e Sangue del Signore […] e con mezzi idonei accrescano in se stessi l’amore e la cura diligente di così grande Mistero. Tutti i frati […] tutti i giorni se possibile, con purezza e riverenza celebrino la santissima Eucaristia in comune. I frati abbiano in ogni Casa almeno un oratorio dove sia conservata la santissima Eucaristia»[2]. Sono molti i Frati e le Fraternità che hanno preso coscienza che nell’Eucaristia è contenuto tutto il bene spirituale della Chiesa e fanno della celebrazione e adorazione di questo divino sacramento il centro e la fonte della comunione fraterna, il centro e la fonte della loro vita spirituale.

 

Riscoperta dell’importanza della Parola di Dio

 

Frate Francesco lasciò scritto queste parole anche per noi: «E siccome chi è da Dio ascolta le parole di Dio, per questa ragione noi, che in modo tutto speciale siamo deputati ai divini uffici, non solo dobbiamo ascoltare e fare quello che Dio dice, ma inoltre, per radicare in noi l’altezza del nostro Creatore e in lui la nostra sottomissione, dobbiamo custodire i vasi sacri e gli altri strumenti liturgici, che contengono le sue sante parole. Perciò, ammonisco tutti i miei frati e li incoraggio in Cristo perché, dovunque troveranno le divine parole scritte, come possono, le venerino e per quanto spetta a loro, se non sono ben riposte o giacciono indecorosamente disperse in qualche luogo, le raccolgano e le ripongano, onorando nelle sue parole il Signore che le ha pronunciate. Molte cose infatti sono santificate mediante le parole di Dio, e in virtù delle parole di Cristo si compie il sacramento dell'altare» (LOrd 34-37).

 

Sono molti i Frati e le Fraternità che, cercando di ascoltare la Parola di Dio con la fede di Frate Francesco, hanno trovato in essa il centro della loro vita e hanno appreso a fare di essa una lettura orante, un tempo privilegiato di incontro con il Signore. In effetti sono molti i Frati che, in forma personale, hanno fatto della lectio divina una pratica giornaliera e, in forma comunitaria, una pratica settimanale.

 

In questo modo la Parola di Dio si fa alimento dei Frati per l’orazione e la vita. L’ascolto della Parola è però per molte Fraternità anche principio di unificazione e importante mediazione nel discernimento; mediazione per giungere ad un sentire comune. In questo modo queste Fraternità si convertono in «luoghi di risveglio della fede» e di esperienza di Dio[3].

 

[1] Hermann Schalück, ofm, Riempire la terra del Vangelo di Cristo, Roma 1996, n. 60.

[2] CCGG 21 § 1-3.

[3] Cf La vocazione dell’Ordine oggi, Dichiarazione del Capitolo generale OFM, Madrid 1973, 8.12.