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IL FRATE PITTORE

PER CARITÀ


Ha iniziato a dipingere per ritrovare la pace interiore, ora espone al Museo diocesano di Cosenza e con il ricavato dei quadri venduti aiuta chi fatica a sbarcare il lunario

Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra»... Non si finisce mai di lodare Dio per le bellezze del creato e lo si può fare in tantissimi modi. Per esempio, dipingendo acquerelli. È ciò
che ha scoperto fra Giuseppe Murdaca, un padre francescano che vive a Rende, in Calabria. È uno dei mille Missionari della misericordia a cui il Papa ha affidato il compito di perdonare i peccati, anche quelli per i quali serve una dispensa speciale.


HA COMINCIATO PER HOBBY

Coi pennelli tutto è iniziato per gioco: un hobby come tanti altri, usato da fra Peppe – com’è chiamato da tutti – per rilassarsi un po’ tra i mille impegni della comunità di Sant’Antonio di Padova, la parrocchia dei Frati minori. «Ho cominciato nel 2002, incoraggiato da un amico fraterno: cercavo un po’ di relax e una forma di “igiene psichica”, necessaria dopo giornate intense in cui si raccolgono le fatiche di tanti uomini e donne». Gli acquerelli pian piano sono usciti dalla cella di fra Peppe e sono piaciuti a tutti. Fiori, paesaggi, animali, insomma la natura che tanto ha ispirato il Poverello di Assisi.

 

ACQUERELLI “MIRACOLOSI”

Il frate ha cominciato a regalarli e i donatori hanno ricambiato con offerte, destinate ai “suoi” poveri. Qualche mese fa è stato pubblicato un piccolo catalogo intitolato Il canto del creato. Ora il miracolo si è completato: piovono richieste da ogni parte, c’è chi vuole i “fichi d’india”, chi “l’autunno silano”, chi “il portale di Tropea”. Una banca di credito cooperativo ha richiesto le creazioni del frate per abbellire le pareti delle filiali. E così quelli di fra Peppe sono diventati gli acquerelli della carità: ogni quadretto dato via è un aiuto in più per chi si arrangia a sbarcare il lunario. «Per me dipingere rimane un utile gioco. Con i colori ritrovo la quiete interiore; i paesaggi che disegno mi riconciliano con la natura.
Certo, il daffare non manca, sia in parrocchia sia per via del mio nuovo incarico missionario, ma spero di continuare. I talenti vanno messi a frutto, pur restando coi piedi per terra: tutti possono imparare a dipingere, l’arte è altra cosa».

Intanto, però, alcune opere di fra Peppe saranno esposte al Museo diocesano di Cosenza in occasione di un prossimo incontro sull’enciclica Laudato si’. Perché si può lodare e annunciare Dio sotto molteplici forme, acquerelli compresi.

Testo di Enzo Romeo