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S. Francesco, i suoi frati e la missione alle genti

Nei primi anni del 1200, con S. Francesco di Assisi, nasce un nuovo movimento missionario. Prende il suo inizio con le parole pronunciate direttamente dal Signore Gesù. Racconta il biografo del Santo, , Tommaso da Celano, che mentre il giovane Francesco pregava davanti al Crocifisso, nella chiesa di S. Damiano, presso Assisi, da quella immagine esce una voce: “Francesco, va, ripara la mia casa che come vedi, è tutta in  rovina” (FF 593).

Da quel giorno Francesco si prese cura della chiesa e la restaurò con l’ aiuto della gente.

In seguito, riflettendo su quell’episodio, Francesco capisce che non è tanto la riparazione delle strutture murarie delle chiese che deve curare, ma la restaurazione della comunità cristiana, ormai lontana dal messaggio di Gesù. “Da allora, con grande fervore ed esultanza, egli comincia a predicare a tutti la penitenza, edificando i suoi uditori con la semplicità della sua parola e la magnificenza del cuore” ( FF,358).

In seguito, con i suoi compagni, avutone il permesso dal “Signor Papa”, si reca nelle terre dei saraceni, in Siria, ove a Damietta, incontra pacificamente il  sultano d’Egitto Melek-el-Kamel e lo invita a convertirsi al vangelo del Signore Gesù Cristo.

Nella regola, da Francesco data ai suoi frati, in ben due capitoli, nono e dodicesimo, tratta dell’annuncio del Vangelo e della necessità di portarlo a tutti gli uomini.

Il suo Ordine sarà una fraternità missionaria al servizio della Chiesa per l’opera dell’Evangelizzazione.