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Umile da Bisignano

di Mons. Luigi Falcone

 

È con vivo compiacimento e profonda gratitudine che accogliamo la pubblicazione del volume “Umile da Bisignano” di Mons. Luigi Falcone, edito da “Parallelo 38” diretto dall’on. Giuseppe reale. Il volume si inserisce nella nutrita schiera di vita e scritti vari che sono stati pubblicati da estimatori e devoti nel corso dei 365 anni che ci separano dalla morte di frate umile. La costante attenzione alla storia di frate Umile ci rivela come questo mite frate francescano calabrese abbia lasciato un segno indelebile nella memoria e nel cuore non solo di quanti lo hanno conosciuto in vita, ma anche di quelli che lo hanno conosciuto attraverso i vari racconti negli anni a seguire.

Il lavoro di Mons. Falcone si colloca nel clima di fervore che in questi ultimi anni è andato sempre più crescendo attorno al Beato Umile, di cui è imminente l’evento della canonizzazione. Frate Umile sarà dichiarato santo dalla Chiesa e sarà proposto alla venerazione universale. La dichiarazione della Chiesa attraverso le parole del Papa non è un evento improvviso e inatteso, ma viene al termine di un lungo processo canonico al quale hanno dato il loro contributo lo stesso Mons. Falcone e P. Modesto Calabretta, entrambi vice postulatori della causa. Le fatiche di tutti vengono così premiate col pronunciamento del Papa e frate Umile sarà dichiarato Santo per la gioia di tutti: religiosi francescani, clero, fedeli di Bisignano, abitanti della valle del Crati e dei paesi dove il Frate Umile ha dimorato in vita nonché di tutti i calabresi.

Qualcuno s’interroga sull’opportunità di riproporre all’attenzione e alla venerazione dei fedeli la storia spirituale di un umile frate vissuto tra il 1582 ed il 1632. Per la Chiesa la santità trapassa i vincoli del tempo. Essa viene collocata nella dimensione dell’eternità perché scaturisce dalla fonte divina della santità: la SS. Trinità.

La storia spirituale di frate Umile si radica profondamente nel cuore del Vangelo vissuto da lui in pienezza. Possiamo affermare che il suo cuore, i suoi occhi sono stati sempre fissi nel volto di Cristo contemplato neonato nella grotta di Betlemme, Maestro per le vie della Palestina, Crocifisso sul Calvario, Risorto e presente nella SS. Eucarestia. La costante contemplazione del Volto di Cristo non ha distolto frate Umile dall’impegno nelle varie mansioni che i superiori nel corso degli anni gli hanno assegnato: portineria, orto, cucina, sacrestia, questua e altri umili lavori secondo la tipica tradizione francescana.

Nonostante questi impegni nei servizi più umili e nascosti, lentamente si crea attorno a lui un movimento di persone che diventerà moltitudine in cerca di conforto, consigli, aiuto spirituale e materiale. Un fenomeno che all’inizio sorprende i superiori religiosi e i Vescovi e persino i Papi, che prima lo sottopongono a trasferimenti continui da un convento all’altro, ne esaminano la fedeltà alla verità della Chiesa e, successivamente, una volta verificatene la bontà, lo cercano come amico e consigliere. Persino i Papi lo vogliono a Roma per usufruire dei suoi consigli di uomo ispirato da Dio. Le famiglie dei nobili e dei potenti del tempo del Regno di Napoli non rimangono indifferenti al fenomeno di frate Umile, anzi ne cercano la presenza e supplicano i superiori perché diano a lui licenza di sostare presso di loro, ritenendolo uomo veramente pio e sapiente.

Anche per frate Umile si può porre la domanda che frate Masseo poneva a San Francesco d’Assisi: “Perché a te tutto il mondo viene dietro e ogni persona desidera vederti e udirti? Tu non sei bello nel corpo e non sei di grande scienza, tu non sei nobile; perché dunque a te tutto il mondo viene dietro?”. E come Francesco anche frate Umile può rispondere: “… quelli occhi Santissimi (del Signore) non hanno veduto fra li peccatori nessuno più vile, né più insufficiente né più grande peccatore di me, perciò ha eletto me per confondere la sapienza del mondo, a ciò che si conosca che ogni virtù e ogni bene è da Lui e non dalle creature e nessuna persona si possa gloriare al suo cospetto suo, ma chi si gloria, si glorii nel Signore, a cui è ogni onore e gloria eterna” (FF 1838).

Il nuovo libro su frate Umile, scritto con tanta dedizione e venerazione da Mons. Falcone, ci ripropone una storia spirituale che sarà di grande aiuto a tutti noi per recuperare i valori evangelici proclamati da Cristo nel discorso della montagna, così necessari ed urgenti per la società odierna

P.Antonio Martella

Ministro Provinciale