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Gli acquarelli di fra' Giuseppe dei frati Minori

Laudato si', mio Signore, per Sora nostra Arte 

 

La Natura, uno splendido libro che ci parla di Dio.
 Come è semplice riconoscere e lodare Dio osservando un’alta montagna, un limpido ruscello, un lago in cui si specchiano boschi, il mare all’aurora o al tramonto. Regala gioia abbandonarsi al blu del cielo e ai colori di prati in fiore o di frutteti giunti a maturazione.
La Natura, non c’è dubbio, invita alla preghiera: la sua bellezza è strada privilegiata all’incontro con Dio. Forse per tal motivo è ricercata e mirabilmente rappresentata da Fra’ Giuseppe Murdaca nei suoi acquerelli, espressione della sua sensibilità e dell’amore per Dio Creatore.
Fra’ Giuseppe vive nella Comunità dei Frati Minori a Commenda di Rende, parrocchia Sant’Antonio da Padova.
Dal 2002 cura la sua passione per la pittura che ha appreso da autodidatta e ha accresciuto grazie all’incontro col maestro Filippo Gallipoli, di Acri. Alcuni dei quadri di Fra’ Giuseppe Murdaca sono stati raccolti in un catalogo, “Il Canto del Creato”. Nel volumetto, Filippo Gallipoli sottolinea come “attraverso il frate Giuseppe Murdaca trasforma l’amore per l’Arte in ‘esercizio di osservazione’ e comincia, così, a ‘dannarsi’ come tutti coloro che tendono ad andare più in là del loro sogno. Una ‘dannazione costruttiva’, scelta e coltivata con passione, ma senza esaltazione e fanatismo. Un desiderio costante di ricerca di altri ‘strumenti’ per una comunicazione intesa, in questo caso, come unione spirituale, ‘comunione’ di affetti e sentimenti”. Il Catalogo, “Canto del Creato” presto sarà aggiornato con nuove opere d’arte, alcune delle quali, saranno esposte al Museo Diocesano nella prossima primavera in un incontro sulla “Laudato si’”. L’intera raccolta di opere di Frate Murdaca è un vero e proprio canto d’amore alla Natura. Ammirando la “grandezza e bellezza delle creature per analogia si contempla il loro autore», leggiamo nel libro della Sapienza (13,5), ed è questa analogia che sembra aver guidato il frate artista nella realizzazione delle sue opere e che invita l’osservatore a entrare nello spazio intimo dei suoi dipinti. Capita di rivedere in un suo acquerello un momento vissuto nell’infanzia, un fiore ricevuto o donato, un viaggio. I paesaggi rappresentati diventano fotografi a, racconto di emozioni, disegno di incontri, rappresentazioni della memoria. Un dato questo che rivela la grande umanità del frate che non fa mera riproduzione di ciò che vede; ma dona all’osservatore il dialogo privilegiato che egli instaura con la natura. Ed è questo atto di generosità che testimonia l’estrema sensibilità dell’artista e consente a chi osserva di fare una straordinaria esperienza d’incontro con l’autore del quadro e, insieme, con l’Autore del Creato.

Zaira Sorrenti