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Conventi dei Frati Minori di Calabria

nella soppressione delle corporazioni religiose (1866)

di P. Agostino (Gerardo) Piperno

 

PREFAZIONE

"Mio padre era un Arameo errante, discese in Egitto, vi abitò da forestiero con poca gente e vi divenne una nazione grande, forte e numerosa".(Dt 26,5)

 

Ho voluto iniziare citando queste parole che il pio israelita pronunzia al tempio prima di offrire le primizie della terra al Signore, perché lui dà avvio alla sua preghiera ricordando la sua storia e come il Signore ha compiuto le sue meravigliose opere nella sua vita. In questa opera anche fr. Agostino Piperno ha compiuto la stessa riflessione nel traghettare la storia della Provincia dei Sette Martiri di Calabria dopo la soppressione e come la sua storia è tornata a riscriversi dopo quel periodo buoi per gli Ordini religiosi.

Raccogliere notizie per ricostruire una storia, come ha fatto fr. Agostino per stesura di questa opera, significa fare memoria per diventare profezia per il futuro. Solo chi ha la capacità di ricordare la propria storia, come fa il pio israelita, può costruire il suo futuro partendo e vivendo il proprio presente. Fr. Agostino scrivendo la storia della nostra Provincia, dopo la soppressione, fa nascere sicuramente la voglia ed il desiderio di conoscerla per poterla vivere ed attuare nel presente e così costruire il futuro.

A lui tutto il mio personale - e quello di tutti i frati della Provincia - grazie perché con la sua attenta, precisa e difficile raccolta dei dati per la ricostruzione della storia dei Frati Minori dopo la soppressione ci dà la possibilità di riflettere sulle meravigliose opere che il Signore ha compiuto in quel periodo storico e come i frati di quel tempo hanno saputo ascoltare e mettere in pratica la Sua Parola. Un detto, mi sembra, dell'America Latina dice: "fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce". La storia che ha raccontato e descritto fr. Agostino nella sua puntuale opera è questa foresta che pian piano è cresciuta nuovamente dopo che la soppressione l'aveva fatta cadere rumorosamente come un albero. Questo è motivo di speranza perché chi fonda la sua vita nel Signore, come i nostri frati alla fine dell'ottocento, perchè la storia che Dio crea non può essere interrotta dall'uomo.

Concludo ringraziando ancora fr. Agostino per la sua preziosa opera e con lui tutti coloro che lo hanno aiutato nella stesura e revisione. Il Signore possa aiutare ognuno di noi nella lettura della nostra storia e innalzare come il pio israelita la nostra preghiera affinché si conoscano e annunzino le Sue meravigliose opere.

 

Fr. Francesco Lanzillotta

Ministro Provinciale