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Voci del Cuore

P. Pacifico Zaccaro

 

PREFAZIONE

Era da tempo che venivo incoraggiato e sollecitato con insistenza da alcuni amici di Cutro a pubblicare questa raccolta di versi, composti in varie circostanze liete e tristi della mia vita. E finalmente eccomi a presentare queste mie modeste composizioni poetiche, col titolo:"Voci del Cuore".

Non presumo di offrire a questi amici e ad altri eventuali lettori componenti poetici di alta classe. Si tratta di cose molto modeste e senza pretese, per le quali non mi aspetto lodi e apprezzamenti, ma piuttosto perdono se vi avrò infastidito.

Desidero solo pregarvi, nell'affidare alla vostra benevola lettura questa raccolta di versi, di non fermarvi alla prima pagina o alla lettura dell'indice, ma di dare uno sguardo a tutto il contenuto. Potrete riconoscervi le voci dell'uomo, provenienti dai suoi sentimenti, del mondo che lo circonda, voci pacate di luce e di pace, giammai tumultuose e furenti.

L'Autore

 

PRESENTAZIONE 

Conosco Padre Pacifico Zaccaro da quando frequentavo le scuole medie nel collegio francescano di Pietrafitta (CS). Nei miei ricordi di quel periodo c'è l'ammirazione che quell'uomo suscitava nei suoi confratelli, nei novizi e negli studenti per la sua spiritualità, per la sua religiosità, per la sua cultura e per la sua profondità di pensiero.

L'ho rincontrato dopo oltre trent'anni a Cutro, assolato centro del Marchesato crotonese: paese abitato da gente semplice e inquieta, avvezza al sacrificio, alla fatica, al dolore e alla lotta. Proprio con le lotte che i contadini locali dovettero sostenere nel Secondo Dopoguerra per il loro riscatto morale e materiale della classe baronale si confonde la storia di Cutro.

Quivi padre Pacifico svolge il suo ministero di parroco della Chiesa della Riforma e per quattro anni l'ho avuto stimato interlocutore nella mia attività di direttore didattico. I ricordi vaghi che di lui mi portavo dalla mia pre-adolescenza hanno preso corpo nel corso di questi anni e l'ammirazione di allora è diventata stima, affetto, devozione. Non mi è facile, perciò, presentare questo libro di poesie senza indulgere al sentimento.

Da Cutro, dove ha piantato le radici dell'amore, padre Pacifico non intende più spostarsi. Ormai avanti negli anni, egli considera questo come il proprio paese, che ama e per il quale soffre da uomo e da sacerdote. E Cutro, con i suoi abitanti, i suoi luoghi ed i suoi drammi ricorre nei pensieri che sapientemente padre Pacifico traduce in versi.

Versi che non hanno velleità letteraria e che sono stati scritti nel corso degli anni, nella solitudine della sua cella, ma dai quali traspaiono semplicità, umiltà, sensibilità e nobiltà di sentimenti, che sono le caratteristiche dell'animo di padre Pacifico. Com'è da aspettarsi il soggetto delle poesie raccolte in questo volumetto è prevalentemente di natura religiosa. Ma non vi ricorrono soltanto i temi della religione cattolica. Padre Pacifico, infatti, è cantore delle piccole cose, degli accadimenti quotidiani,m dei ricordi dell'infanzia, delle grandi e piccole vicende umane, delle stagioni metereologiche e delle stagioni della vita, degli elementi naturali.

Tutto nelle poesie che seguono è profondamente ed autenticamente umano. C'è da ringraziare chi ha convinto padre Pacifico a trarre fuori dai cassetti queste poesie, scritte per diletto e per naturale esigenza di dar corpo ai propri sentimenti e ai propri stati d'animo.

ma c'è soprattutto da ringraziare padre Pacifico per i sentimenti che vive e che lo rendono oltremodo amabile, come sacerdote e come uomo.

 

Costantino Mustari

Assessore alla P.I. e Cultura

del Comune di Catanzaro

Catanzaro, giugno 1995