0
0
0
s2smodern
powered by social2s

Fra Bonaventura Barbieri da Casabona

di Giuseppe Tallarico e Carmine Pellizzi 

 

"Fra Bonaventura era devoto assai

della Beata Vergine Concezione.

Egli andava sempre scalzo,

e perciò sempre così chiamato,

come mi ricordo d'averlo ben veduto:

dal solo sembiante facevasi conoscere

per quel ch'egli fosse nell'interno;

pochissimo parlava,

e non altrimenti che in bene;

mortificato, macilento, e tutto di Dio".

(Domenico Martire)

 

 

PREMESSA

Il presente opuscolo ripercorre la storia di un umile frate casabonese che, sull'esempio del Serafico d'Assisi, abbracciò il mondo con fede ed amore cristiano sin dalla più tenera età. Fra Bonaventura, al secolo Giuseppe Barbieri, è stato senz'altro il personaggio più carismatico di Casabona e merita di essere conosciuto per via della sua grande dottrina e per le sue doti di santità, tanto da meritarsi già in vita l'appellativo di "Beato Scalzo". 

A Casabona, suo luogo natio, poco si conosce della sua esistenza, se non un racconto quasi fiabesco, tramandato oralmente da padre a figlio. Il nostro obbiettivo è dunque, quello di farlo conoscere alle nuove generazioni attraverso gli scritti di chi ha avuto l'opportunità di incontrarlo personalmente nella prima metà del 1600 e ne ha intessuto le lodi per la vita dedita alla preghiera, alla penitenza ed alla mortificazione.

A circa tre secoli e mezzo dalla sua morte (28 luglio 1657) vogliamo riproporne la storia vera, tutta incentrata sulla devozione della Beata Vergine Immacolata, da cui ottenne, in cambio della sua stessa vita, la salvezza della città di Cosenza, dilaniata all'epoca dal flagello della peste. Il presente lavoro è tratto dall'opera "Casabona: vicende storiche di un antico borgo feudale calabrese" di P.P. Abate, G. Tallarico, C. Pellizzi ( di prossima pubblicazione), ed è dedicato a tutti i nopstri concittadini nella speranza che fra Bonaventura possa ottenere grazie per la nostra comunità, tanto per la vita spirituale che per quella materiale.

 

Casabona, lì 2 giugno 2002

Gli autori:

Giuseppe Tallarico

Carmine Pellizzi