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Saluto a Padre Aldo

Carissimo Aldo,

                                pace a te nel cuore di Dio!

Questa mattina  ho sostato più volte davanti al tuo corpo. Ho riflettuto, ho pregato, ho pianto.

 Era in programma, e avevo appena iniziato, una settimana di Tabor, gli Esercizi spirituali con i seminaristi del Seminario regionale di Assisi. Dopo la prima meditazione sono stato raggiunto dalla notizia del tuo tragico passaggio da questo mondo al Padre.

Ho lasciato il Tabor della gloria e della gioia per venire a condividere e vivere il momento di buio e del dolore del Calvario. Mi sono messo in preghiera con tutti i fratelli frati minori della Calabria. Ho ringraziato Dio per te, per il tuo zelo apostolico e pastorale.

E ora ascoltami: per dirla con Papa Francesco, sei stato un pastore in uscita, pastore che conosce l’odore delle sue pecore, dei fedeli, pastore sceso dentro la comunità parrocchiale per  curare le ferite, rianimare i deboli e i sofferenti in qualsiasi modo e forma. Così ti hanno visto quanti hai avvicinato e per i quali, sull’esempio del buon Pastore, hai donato il meglio di te.

 Ma soprattutto ti sei fatto giovane con i giovani e per i giovani. Ti sei inchinato sui loro bisogni umani e spirituali. Li hai cercati e sono venuti. Hanno capito che li amavi, che li conoscevi uno per uno. In ciascuno hai infuso coraggio, collaborazione, forza di vita, di gioia, di responsabilità.Con loro hai fondato e realizzato un oratorio, lavorando con le tue mani, con il tuo cuore, con le tue forze umane e spirituali.

Oggi i giovani ti dicono il loro grazie. Con le loro lacrime, con la mente e il cuore ti cercano, si interrogano. Ti ricorderanno come amico che si è donato per consegnare loro una fiaccola accesa che non si spegnerà mai nella loro vita. Sono venuti come pellegrini davanti il tuo corpo senza vita. Forse per la prima volta ti hanno visto fermo. Si, davanti al tuo corpo esanime. Certi del tuo essere vivo in Dio, ti chiamano, ti applaudono, battono le mani, quasi per risvegliarti dal sonno della morte. Richiedono la tua presenza: Aldo, Aldo, Aldo, resta con noi, resta con noi, resta con noi. E’ il loro affetto che grida perché hai saputo porre il seme dell’amicizia nel loro cuore.

Così ti sentono, così ti ringraziano.

A nome di tutti loro anch’io ti dico: grazie, grazie, grazie.

Carissimo Aldo, ma tu appartenevi ad una famiglia umana e cristiana. Una famiglia provata ma in piedi. La forza dell’amore supera ogni prova. Grazie alla tua famiglia, in particolare alla tua mamma. Ormai tu sei accanto al tuo papà, al tuo fratello e sicuramente con loro intercedi presso Dio per loro e per noi.

Appartenevi alla famiglia spirituale dei frati minori di Calabria.

Guardando soprattutto questi ultimi anni tutti i frati hanno potuto constatare il tuo impegno, la tua dedizione, il tuo gettare ponti, il tuo cercare di creare relazioni, amicizie con i fatti e con il sorriso. Qualche infuriata, fatta con semplicità e carità, non ha bisogno di perdono ma di sorridente comprensione, direi approvazione.

Se ti sei distinto come parroco nella comunità parrocchiale e civile di Tropea, hai saputo dare il meglio di te anche ai confratelli di questa fraternità. Come Padre Guardiano, li hai amati con pazienza, con amore, con costante spirito di servizio. Nelle mie visite ho potuto constatare questo e notare anche l’impegno a rendere più bello e accogliente il Convento.

Nel 2014 sei stato eletto Definitore provinciale per essere a servizio dei confratelli di tutta la Calabria. Ti sei meravigliato. Non te l’aspettavi. Oggi è doveroso affermare che hai onorato anche questo tuo servizio ed è doveroso dirti grazie.

Anche loro, tutti, ti ringraziano con le lacrime, con lo smarrimento, con l’incessante preghiera. Fiduciosi ti accompagnano nella casa di Dio, Padre Misericordioso, che ti premia del tanto bene seminato.

Si, alla fine della vita saremo giudicati sull’amore umano e divino accolto e donato.

Ora tu sei il seme che marcisce nel grembo della terra.  Il tuo cuore e la tua anima, che pensiamo presso Dio,  porteranno frutto, perché hai molto amato. Dovunque sei passato hai lasciato i segni positivi della tua presenza.

 E, permettimi, carissimo Aldo, anche un ricordo e una testimonianza personale.

 Fin dal primo incontro ho potuto constatare la tua educazione, gentilezza, cortesia. Si. Anche il tuo sorriso.

Al nostro Padre S. Francesco piacevano queste virtù, umane e cristiane. Quando doveva chiedere qualche cosa, si esprimeva così: se piacerà alla cortesia di Dio. Io ho ammirato la tua cortesia. E ho ammirato la tua generosità contenta, le tue relazioni costruttive, la tua accoglienza veramente cordiale e sincera. L’ultimo colloquio un mese fa per farti gli auguri di San Aldo. Sempre lo stesso, davi il senso dell’amicizia, del rispetto, del dovere.

Grazie, Aldo, fratello a me divenuto caro. E così rimani.

Un invito: “Venite, Santi di Dio, accorrete Angeli del Signore: accogliete la sua anima e portatela davanti al trono dell’Altissimo”. Qui “ti accolgano i martiri”,  i poveri e gli ammalati che hai amato e aiutato, e quanti hai servito e accompagnato davanti al Signore.

Possa tu sentire la sua voce dolce, rassicurante, definitiva: “Vieni, servo buono e fedele, entra nella gioia del tuo Signore”.

Ciao Aldo. Resta con i tuoi giovani. Veglia su di noi, intercedi per noi, aiutaci a vivere l’attesa di incontrarti in Paradiso e godere con te la gioia di Dio che è piena e non ha fine.

Ciao, riposa in pace, nella pace di Dio.

 

Tropea, 7 febbraio 2016, giorno dell’arrivederci cristiano

 

P. Francesco De Lazzari ofm, delegato generale